giovedì 28 febbraio 2008

RITRATTI DALLA STRADA -2003

STEFANO IN COLLASSO DA EROINA


PINUCCIO MARADONA-Olio su tela-40x50

Mi sono recato x la prima volta al Centro Diurno deLl CAPS(Centro di Aiuto Psicosociale)
a Bari, nel settembre 2002 e ho continuato a frequentarlo fino alla fine dell'anno.
Sapevo di essere li in veste di "osservatore"
e dall'inizio ho cercato di non essere troppo invadente,
ma col passare del tempo ho capito che non ci sarei mai riuscito...
Ho cominciato dai membri dell'equipe per poi concentrarmi sugli utenti occasionali e non
riscontrando un discreto interesse e numerosi spunti per i quadri
che avrebbero corredato la tesi.
Grazie a Giuseppe Arrivo ,
per avermi dato la possibilita di esprimere un arte "sociale".

I started to hang around CAPS (an homeless refuge in Bari) in 2002 and spent three mounts there.I knew to be there merely like an observer,triing to avoid invading but i soon realized i couldn't do that...
I began portraiing the guis of the staff focusing afterwords on the resident and occasional"clients",achieving a sincere partecipation and several sketches for the paintings of my paiting degree in Art Academy.



STEFANO SI ACCASCIA UN ATTIMO SULLA PANCHINA DEL DIURNO
STEAPHEN RELAXING FOR A MINUTE ON THE C.A.P.S.'sBENCH


BENJAMIN-tecnica mista su carta
ALì -Olio su tela , 150x60


AZIZ
MARIO -Olio su tela-oil on canvas, 50x70 cm
-
Mario soffre di un handicap celebrale,fin dalla nascita e visto che lo stato gli assicura una pensione di invalidità,cade spesso vittima di imbroglioni e violenti.
prima sfruttato come uomo di ramazza nei locali dei malavitosi che peraltro si impadronivano della pensione,si imbatte nella casa dove abita in una ragazza anche lei disagiata, se ne innamora e decide di partire con lei per la "luna di mele"...troppo bello x essere vero.
I due piccioncini rappresentano un utile entrata,grazie alle due pensioni;
Mario viene perciò denunciato di pedofilia e si fa cinque anni di carcere fino a quando,grazie all'interessamento dei pochi che gli stanno vicino,viene liberato e ottiene finalmente una stanza tutta sua dove passare il tempo.Lei non l'ha più vista.
Una storia in poche righe che gia basta per volergli bene.
Ormai è difficile non farne una questione personale.




PINUCCIO MARADONA

"la fadii'gh s'ckyàm cocoòzz
e a me non m'nghoozz e me non m'nghoozz
la fadiìgh s'ckyàm c'raàs,
e a me non m'traàs e a me non m'traàs
la fadìgh ye honòr
a c'la scànz ye' megghje anghòr"
( il proverbio preferito di Pinuccio, sentito con le mie orecchie nell'Ottobre 2003)
PINUCCIO ALLA MENSA- Olio su tela, 100x80 cm

La figura di Pinuccio "Maradona" si distingue oltre lo sportello aperto
nella vetrata che separa la cucina dalla sala;porge i vassoi senza troppa cortesia,con i gesti ripetuti molte volte di chi ha lasciato la compassione alle spalle
ne ha viste troppe e vorrebbe essere altrove...
Mi ha promesso che poserà per me,a patto che poi non gli rompo piu i coglioni con questa storia del ritratto...

ANDRE'

Olio su tela-oil on canvas 70x100cm

mercoledì 27 febbraio 2008

I FIGLI DELLA CITTA' VECCHIA - 2004
























TESI SUL CAMPO
SUL RITRATTO POPOLARE
-BARIVECCHIA-

Ho scelto lo scenario di S. Maria del Buonconsiglio

perchè è un luogo suggestivo,pieno di storia.

Abbastanza "vivo" ma non troppo caotico,rappresentativo della Barivecchia in bilico tra l'anarchia del passato e la massificazione a cui tutti andiamo incontro.


Questo viaggio all'interno delle mura fisiche e sociali della citta' vecchia è dedicato ai suoi abitanti e alla loro accoglienza, senza i quali non avrei mai potuto sentirmi cosi Barese.

MARZO 2003

Donne a Barivecchia


Le donne stanno come statue di pazienza sul selciato antico,parlano e conoscono ogni piega di queste strade,
c'è ancora chi distribuisce le copie difettate della gazzetta a un prezzo più che onesto,gli cheyenne continuano a giocare a pallone sui mosaici della chiesa,con le colonne di marmo antico come porta
...intorno al delizioso cordolo di cemento che separa il sito dal piano della strada,si assiepano sempre più numerosi i turisti sbarcati dalla crociera di turno,con tanto di guida e biciclette:
fino a quando ci sarà ancora spazio per giocare alla birra per strada,gli indigeni saranno sempre un buon soggetto per foto e riprese...

S.MARIA DEL BUONCONSIGLIO



Olio su tela-oil canvas
70x120cm


L'auto risale la china d'asfalto posata tra le pietre antiche
dove un tempo era la porta di ponente...
Anch'io sono una forza del passato.
L'anima affamata mi porta ancora
a metter passi nella tramontana
e già il respiro ha un altro odore
quando dal varco del porto s'apre la piazza,"sop a sànd piìt"
luogo di nessuno
che della piazza ha solo il cielo
Santa Scolastica.
Guardo a oriente dal portale verso il mare
il prospetto del monastero
che corre col mio sguardo
a tagliare l'orizzonte,
invidioso del traguardo che l'immenso
in onde e nuvole ricama
sempre diverso
sotto la muraglia che Isabella cinse
quasi materna intorno al borgo...

BARIVECCHIA



Olio su tela-oil on canvas
50x60cm

Ecco sul selciato
che basalto e calcare disegnano
a scacchiera
farsi incontro altri passi ed occhi
sgranati sulla sagoma di me straniero
come fossi altrove
senza saluto ne bandiera.
Una donna ha pronto x me
uno scorcio di silenzio
dal covo scuro di un seminterrato,
e per la lama di spazio attraverso le facciate,
ogni giorno vestite a festa
da tele d'ombrellone e panni
stesi come bandiere,
risuona puntuale l'orchestra delle radio popolari.
S.Maria del buonconsiglio.
tra le case una gabbia di pietra.
Ed ecco la vita,
pura e sleale di questi fiori
che di nuovo accade,
a reiterare fresca,nei giochi nuovi
l'eterno rituale d'anime,gia prigioniere
non della gabbia(che anzi,le fa piu vere)
ma di inattaccabile
prenatale rabbia.

La regina della piazzetta

la signora Italia



LA RIMESSA LATERALE
Olio su tela-oil on canvas

100x130

IN PANCHINA - THE BENCH

Olio su tela-oil on canvas
50x70cm

Fiori di quest'avida città di maestrale
che senza piu il ricordo della terra
stridono nei conci x guadagnare il sole

oscuro desiderio disperato
di chi si gloria di gridar gioia
dietro a un pallone...




DRIBLING-Olio su tela-oil on canvas
50x130cm




Come un aia,la chiesa


mostra nudi alla pioggia i suoi tesori,




i capitelli rozzi e incisi di saraceno fervore
e le tessere che con gentilezza bizantina pose


il selciatore Dalmata o Tranese.




quello che fu protoromanico anelito di fede


nel Dio nuovo cannibale di marmi e di memoria,


quando era il sangue dei martiri


a fare la storia,


mise in opera un campo di pallone


e il tempo vinse.

CALCIO DI PUNIZIONE

Olio su tela-oil on canvas 80x120cm





Tra le case una gabbia di pietra.


gli cheyenne hanno fatto saltare il tetto a pallonate,

otto colonne spogliate del loro ruolo terreno

indicano il cielo,

spazio agognato sopra il labirinto.

Driblano sulla fascia

dove il mosaico snellisce il guizzo alla pedata

e mirano tra i pali di marmo

portati sul campo dopo i romani

da qualche sventurato tempio.


Qui avvenne la strage

e con l'uso del luogo cambiò il nome.

in quest'aria di speranzosa ingiutizia

sento l'umore sanguinario, scaltro

di chi da tempi immemori trova,

nel sopravvivere al sangue,

stato di grazia e di famiglia

unica duratura fede.

DRIBLING e LA GHINE'SS

Olio su tela-oil on canvas
80x100cm
Un nuovo Dio ormai ,occupa il cuore dei mortali
e non nelle veci,come in passato
di straniera divinità pagana
o moresco teorema
ne di buddah di terza mano
E' UN DIO A FORMA DI PALLONE.
Fumi di carni alla brace sono l'incenso
che nutre il suo fiato
e birra al posto della mirra.
In ogni corte e ad ogni bar se ne parla...
tra i fumi delle cappe d'aschish
nelle macchine parcheggiate male,
tra gommisti e giovani che bestemmiano per la ruota forata,
davanti al video del locale sulla strada
dove una fila di sedie di plastica
improvvisa una fesca platea.
Se ne parla come un Dio che incarna nei suoi miti
esaltati a botte di milioni,
l'anima e la bile del popolo tutto
un rantolo di frasi che brulica e tutto sommerge,
favole riti e storia
sotto un corale rutto.

sabato 23 febbraio 2008

ULIVO - OLIVE TREE

Sull'erba falciata nello spiazzo
passa l'ora indolente nella sera,
in controluce,appesa alla cornice di una porta
passa l'attesa del ragno nella tela.
Sono qui per dare un ombra alla canicola del tetto
trovar nella terra un letto...
per il falco a caccia sopra il campo
ed i covoni arsi nel frinire.
sono qui per l'umido stare, sotto la volta di calce
con l'anima mia stanca di bruciare.

































LUNA SUL MARE-MOON ABOVE THE SEE


Olio su tela-oil on canvas
50x70

MONTE BIANCO SUNSET


Olio su tela-oil on canvas
120 x40

FREAK BEACH


Olio su tela-oil on canvas
20X30 cm

SI PIEGA MA NON SI SPEZZA-OLIVE TREE BENDED BY MISTRAL WIND


Olio su tela 60x70

ULIVI A MARINELLI-OLIVE TREES IN MARINELLI


Olio su tela-oil on canvas
60x70

TRAMONTO A MOLA-SUNSET IN MOLA


Oil on wood panel-olio su legno
45x 100 cm

giovedì 21 febbraio 2008

MASSERIA PENTIMA - 2000 -2003

TONINO E CONSORTE CON GALLINE-crete su carta
Incontravo Tonino Pizzarelli vicino casa sua,dove ha vissuto quasi tutta la sua vita,sempre affaccendato nei riti antichi dell'esistenza contadina...
-beh Tonì che si dice?
-e che si dice,qua purtroppo non piove,che dobbiamo fare.
Pensai a quanto fosse distante da me,che in città avevo sempre vissuto la pioggia con un sentimento di stizza, come un segnale di sfiga;
Per Tonino invece la pioggia era una benedizione!
Lui conosceva i capricci del vento che cambia e porta altri profumi,guardava il cielo come un figlio che alza gli occhi verso un padre padrone;
Sapeva ogni piega e ogni poggio di questa terra dura,fu lui a raccontarmi la storia della masseria Pentima,dipingendone l'aspetto perduto con l'aria trasognata di chi rivive a parole la giovinezza e l'infanzia;
Potevi rivolgerti a lui per sapere dove andare a funghi e quando ne fosse il tempo,sapeva i luoghi migliori degli asparagi e dei lamponi,conosceva i trucchi della volpe ed il volo del gheppio,
zappava con il ritmo cadenzato degli avi,instancabile anche con la solita MS in bocca;
Tutta l'energia rimastagli,tutta l'ostinata speranza a cui diamo il nome della fede,era rintanata negli occhi vispi,tra le rughe di un viso di corteccia.
Una volta gli chiesi di piantare gli ortaggi,parve quasi lusingato;Il giorno dopo lo vidi salire verso casa,in spalla la zappa amica,in tasca il manico di legno appuntito per fare i buchi nel terreno,che poi mi regalò e che conservo ancora;
Era come se da tempo conservasse qualcosa da trasmettere a qualcuno,prima di partire.

I used to meet Tonino Pizzarelli around his house ,were he spent the most of his life ,always attending his duties to the fields..
-hey Tonino,how is it going?
_waiting for the rain as usual son,what can I do?
I remember how distant I felt to him that time, me a city fellow who always felt a sort of irritation
when the rain came, like a misfortune signal.
For him of course, rain was a blessing! He knew all the tantrums of the changing winds and the new perfumes brought by them, looking to the sky as a strict father.
He knew every single fold and hilltop of the hard inland around and told me the story of the Pentima Farm,depicting its long gone features with the fancy mood the oldies have when they tell about youth .
You could ask to him for the pest places to pick up mushrooms,lampoons and asparagus and all about the right time to go, he knew the tricks of the foxes and the hawk’s flight curves ,
he used to how the ground with the cadenced rithm of the ancestors, tireless regardless of the MS cigarette always in his mouth;
All the energy left in his body,all the bold belief wich somebody calls Faith ,were shot up in his sprightly,steady eyes between the wrinkles of a bark looking face.
One time I asked to him to teach me to plant vegetables; he felt like honoured of that.
The following day I saw him walking up to my place with his cue on the shoulder .
He brought in his pocket the wooden stick he used to make holes in the ground and gave it to me as a gift.I still keep it from that time.
I had the slight sensation he was keeping a little piece of his knowledge to transmit to somebody…

Olio su legno-oil on wood panel ,30x60 L'AIA,MATTINO-T.F.MORNING




Qui un tempo era una piazza.

Delle voci che riempivano l'aia,delle cantilene,

delle risa sguaiate dei villani

resta solo l'eco nel canto egli uccelli.

Le voci dei canti son perdute e rimangono le pietre,

ormai vestite del color dell'acqua,che piano,dal sottosuolo,

le riporta agli stati primevi,giaciglio immemore della terra bruna.

Una piazza dove il grano batteva e profumava le chianche,

dove pestava il bue,con la bocca serrata per non mangiare;

coloro che ricordano la piazzaora stanno per morire

e ne parlano come un mondo di fiaba,

che hanno lasciato abbagliati dal sogno

di un esitenza dove il lavoro non fosse più fatica...

Forse del loro rimpianto è piu cupo il mio stupore,

a me è concesso soltanto visitarne le rovine.

Come la chiglia marcita sulla rena,

scheletro un tempo di possente scafo,

l'aia mostra al sole e alla pioggia ogni sua pietra, o quasi

qualcuna già si è ritirata dietro un manto di gramigna

e tuttavia conserva la sua bellezza;

fino a quando l'ultima pietra resisterà all'assalto dell'erba

canterà al vento la litania dei mietitori.

VERSO SUD - SOUTH VIEW


Olio su legno-oil on wood panel
45x60

L'AIA,MEZZODI - T.F.MID DAY


Olio su tela-oil on canvas
40x50

Sui crinali della bassa murgia il fragno resta ancora indisturbato e dove è pianura,i campi di grano e foraggio si stendono in attesa,sotto questo cielo avaro di lacrime.

Li cintano i muri a secco,che per chilometri testimoniano l'intervento dell'uomo su questa terra dall'anima di pietra,troppo magica per non essere dipinta;

A giugno,con l'arrivo dell'arsura i campi,verdissimi fino alla trebbiatura,mutano d'aspetto da un giorno all'altro e dove era solo un mare di erba alta appaiono i covoni,come fossero spuntati dalla terra,a creare magnifici giochi d'ombra e di luce...

Viene l'arsura e tutto si veste di un giallo pallido,come se la vita fosse ricacciata nelle viscere della terra;giallo secco e muri e il grigio della pietra che ora sembra star per spaccarsi sotto il sole di luglio. Interminabile estate che acceca persino il ricordo dell'ultima festa di colore,quando a Maggio ogni cespuglio buttava un fiore.L'unico verde quello del fico e delle pale di fico d'india color carminio,l'unico verde quello del fragno,che pure ha nelle fronde i toni vermigli di quell'arsura,oppresso dalla selva di cardi secchi e di calcare,che solo a guardarlo per dipingere ti viene sete...

L'AIA,CREPUSCOLO -THRESHING FLOOR,SUNSET

Olio su tela-oil on canvas ,90x100 cm

Settembre; è ancora caldo,ma il paesaggio comicia a risvegliarsi. Parte l'aratura e nella distesa di giallo si fa strada il marrone acceso della terra,appena violata.
Pian piano,uno ad uno i campi si svestono del loro drappo di sete ed alle prime pioggie gia il verde dei germogli esplode.
Autunno di armonia e giorni operosi , la natura ha i colori del sogno.
Ai margini del bosco bruciato in Agosto,le fronde superstiti picchiettano d'ocra il nero opaco,
dove sembrava scomparsa la vita.
Sulle mulattiere di polvere,che di bianco hanno tinto anche i muri,l'autunno stende un sudario di foglie,il vento sferza(lo stesso che le strappò i rami)ed ora le invola di nuovo,
mantiene la promessa di altitudini ormai perdute,
che durano fino alla quiete.

L'AIA,SERA - THRESHING FLOOR,NIGHT

Olio su tela-oil on canvas ,60x120cm
La terra e la pietra.
Il paesaggio pugliese vive di questo connubio; la sua bellezza è il risultato del contrasto dolorosodi rosso e grigio,terra e pietra.
I muri a secco ,che vogliono sancire l'appartenenza inattaccabile del campo alle mani di chi li ha innalzati,estrapolano la pietra strato dopo strato, come un trofeo di impareggiabile contesa contro l'ostilità della natura...
l'aia giace come i muretti contro il rosso riarso dei campi.
in lontananza è un lembo di terra a cui pare abbiano strappato la pelle,non si distingue quasi la sua forma,solo qualcosa che è li perchè qualcuno ce l'ha messa.
Avevano bisogno di una spiazzo lastricato all'aperto,come una piazza edificata pietra su pietra.
Con l'aiuto dei buoi,che trascinavano una pietra a forma di goccia appiattita,stando attenti a che non defecasero sull'oro della terra,trinciavano le spighe tagliate a mano.Successivamente per separare la paglia di scarto dai chicchi di grano,lanciavano in aria il tutto a colpi di forcone e il vento faceva il resto.Non rimaneva infine che raccogliere i chicchi dorati dal lastricato.

FRANGENTI - WAVES


Olio su legno
oil on wood panel
30x110 cm

DOPO IL TEMPORALE-WHEN THE STORM IS GONE

Olio su tela-oil on canvas
100x60 cm

CASCATA IN N.Z.-N.Z. WATERFALL

Olio su tela-oil on canvas
30x40 cm

ALBA IN FORESTA -SUNRISE IN THE FOREST


Olio su legno-oil on wood panel 30x90 cm